Vuoi creare videogiochi? Giochi da tavolo? Applicazioni gamificate? Allora devi conoscere il game design. Non basta avere una buona idea: serve un metodo, una serie di competenze e una comprensione profonda di cosa rende un gioco davvero coinvolgente.
Il game design è proprio questo: il processo creativo e analitico per trasformare un’idea in un’esperienza ludica di successo. È un lavoro complesso, che richiede creatività, logica, empatia e capacità di collaborazione. Ma è anche incredibilmente gratificante, perché ti permette di dare vita a mondi immaginari e di regalare emozioni a milioni di giocatori. Se sei pronto a iniziare questo viaggio, questa guida è per te.
Benvenuto in ProjectFun, la prima community italiana dedicata al game design e alla gamification. Se stai cercando di capire cos’è il game design e hai solamente 2 minuti a disposizione ecco la definizione:
Il game design è il processo creativo ed analitico di ideare, pianificare e strutturare un videogioco o un gioco analogico. Includendo elementi come meccaniche di gioco, regole, ambientazione, personaggi, obiettivi e sistemi di interazione, il game design mira a creare un’esperienza ludica coinvolgente, divertente e bilanciata per i giocatori. I game designer collaborano con altri professionisti come artisti, programmatori e sound designer per trasformare le loro idee in un prodotto finito e di successo.
Se l’argomento ti intriga e vuoi capirne di più ti invito ad entrare nel gruppo Facebook di ProjectFun. Troverai esempi, meccaniche di gioco e conoscerai esperti del settore con cui potrai conversare. Non hai Facebook? C ’è la Newsletter e il canale YouTube.
Se hai tempo a disposizione e vuoi approfondire il tema del game design continua l’articolo. Questa pagina è molto lunga e ha l’obiettivo di diventare la guida di riferimento in Italia sul tema. Qui sotto puoi sfruttare l’indice per andare nelle sezioni della pagina che ti interessano di più.
Indice
- Storia Game Design
- Cosa fa il game designer
- Processo Game Design
- Principi fondamentali
- Elementi Game Design
- Casualità
- Scelte significative
- Ricompense e punizioni
- Narrazione
- Multigiocatore
- Interfacce utente e interazioni uomo-macchina
- Piattaforme di gioco
- Competenze del game designer
- Libri sul game design
- Gamification, Advergame Serious Game
- Conclusione
Storia del game design
La storia del game design non inizia con i computer, ma affonda le radici in epoche antichissime. Pensa che il gioco da tavolo più vecchio del mondo, ritrovato in Turchia, ha oltre 5000 anni! Giochi come il Go, gli scacchi, il backgammon, nati secoli fa, sono veri e propri capolavori di game design analogico, ancora oggi capaci di sfidare e appassionare. Questi giochi ci insegnano principi fondamentali: regole semplici ma profonde, equilibrio, strategia emergente.
Poi, un punto di svolta: l’arrivo dei computer. Nel 1958, William Higinbotham, quasi per gioco, crea Tennis for Two, un balzo nel futuro: uno dei primi videogiochi della storia! Ma è negli anni ’70 e ’80 che la scintilla si accende davvero. Nomi come Atari e Magnavox portano nelle case le prime console, e nascono titoli iconici che definiscono un’epoca: Pong, Space Invaders, Pac-Man. Questi giochi, spesso creati da singoli pionieri come Toru Iwatani (papà di Pac-Man), ci mostrano l’essenza del game design arcade: immediatezza, sfida crescente, “game feel” irresistibile.
Gli anni ’90 e 2000 segnano un’altra rivoluzione. L’hardware diventa potente, arrivano console come PlayStation, Nintendo 64, Xbox. Il game design si specializza e si diversifica. Nascono generi che dominano il mercato: sparatutto in prima persona (grazie a Doom e Quake), giochi di ruolo complessi (da Final Fantasy a The Elder Scrolls), strategici profondi (come Civilization di Sid Meier, un vero guru del game design). Questi sono gli anni in cui il game design diventa una professione riconosciuta, con team di sviluppo sempre più grandi e specializzati.
Oggi, viviamo in un’era di continua espansione. Smartphone e tablet hanno portato i giochi nelle tasche di miliardi di persone. La realtà virtuale e aumentata promettono nuove frontiere dell’immersione. I giochi indie esplodono di creatività, grazie a piattaforme di distribuzione digitale come Steam. Il game design si confronta con nuove sfide: accessibilità, inclusività, modelli free-to-play, intelligenza artificiale.
Da 5000 anni fa a oggi, la storia del game design è un racconto di innovazione, creatività e continua evoluzione. Un viaggio affascinante che è tutt’altro che concluso.
Grazie alla diffusione degli smartphone e di internet oggi il numero di videogiocatori è più grande che mai. Pensa che nel 2022 3 miliardi persone hanno giocato ai videogiochi e che il mercato del gaming vale più della musica e del cinema messi assieme.
Ma quindi, cosa fa davvero un Game Designer?
Immagina un direttore d’orchestra, ma per videogiochi. Il Game Designer è la figura chiave che progetta l’esperienza di gioco in ogni suo aspetto. Non si limita a “inventare giochi”, ma definisce le regole, le meccaniche, i sistemi di interazione, l’equilibrio, e spesso contribuisce anche alla narrazione e all’ambientazione. Lavora in team con programmatori, artisti, musicisti… ma è il Game Designer ad avere la visione d’insieme e a guidare la creazione del gioco.
Tuttavia, “Game Designer” è un termine ombrello che racchiude diverse specializzazioni. A seconda delle dimensioni del team e del tipo di progetto, potresti trovare:
- Lead Game Designer: È il “capo progetto” del design. Definisce la visione generale del gioco, coordina il team di design, prende decisioni strategiche e si assicura che il gioco finale rispecchi la visione iniziale. Un po’ come il regista di un film.
- Systems Designer: Si concentra sui sistemi di gioco: economia, progressione del personaggio, combattimento, inventario, etc. Crea modelli matematici, bilancia le statistiche, e si assicura che tutti i sistemi interagiscano in modo coerente e gratificante. È l’architetto delle fondamenta del gioco.
- Mechanics Designer: Progetta le meccaniche di gioco vere e proprie: come funziona il movimento, il salto, il combattimento, la magia, la guida di un veicolo… Si concentra sul “gameplay core”, sull’interazione fondamentale del giocatore con il gioco. È lo scultore dell’esperienza di gioco.
- Level Designer: Crea i livelli e gli ambienti di gioco. Progetta spazi stimolanti, sfida il giocatore con enigmi e ostacoli, cura il ritmo e la progressione all’interno dei livelli. È il costruttore dei mondi di gioco.
- Narrative Designer (o Writer): Si occupa della storia, dei personaggi, dei dialoghi, del “lore” del gioco. Crea trame coinvolgenti, personaggi memorabili e mondi narrativi ricchi e coerenti. È il narratore che dà anima al gioco.
- UI/UX Designer: Progetta l’interfaccia utente (menu, HUD, comandi) e l’esperienza utente (flusso di gioco, onboarding, accessibilità). Si assicura che il gioco sia intuitivo, facile da usare e piacevole da navigare. È il designer dell’interazione tra giocatore e gioco.
In team più piccoli, una persona potrebbe ricoprire più ruoli contemporaneamente. In studi enormi, le specializzazioni possono essere ancora più precise. Ma in ogni caso, il cuore del lavoro del Game Designer è sempre lo stesso: creare un’esperienza di gioco memorabile e coinvolgente per il giocatore.
Il game designer deve possedere una vasta gamma di competenze, tra cui creatività, pensiero critico, comunicazione, empatia e capacità di problem-solving. Deve anche avere una buona conoscenza dei principi di game design, delle piattaforme di gioco e delle tendenze del mercato.
Processo di game design
Il game design non è un percorso lineare e rigido, ma un ciclo dinamico e iterativo di scoperta, creazione, valutazione e miglioramento continuo. Immagina una spirale che si evolve costantemente, ad ogni “giro” diventi più precisa e raffinata. Ecco le 4 fasi chiave di questo ciclo:
Concetto e Visione (Inizio del Ciclo): “La scintilla iniziale”
Tutto comincia con un’idea, una visione chiara dell’esperienza che vuoi creare. Qual è l’emozione principale che vuoi suscitare nel giocatore? Divertimento puro? Sfida intellettuale? Immersione narrativa? Definisci il nucleo centrale del tuo gioco: genere, tema, target di pubblico, meccaniche di base, elementi narrativi (se presenti). Crea un concept document solido, che si evolverà nel Game Design Document (GDD), la tua guida di riferimento.
Parola chiave: Visione Iniziale.
Visual: Un’immagine evocativa di una lampadina che si accende, una bussola che indica la direzione, o un seme che germoglia.
Prototipo e Sperimentazione (Ciclo di Creazione): “Dare forma all’idea, sporcandosi le mani”
È il momento di tradurre l’idea in qualcosa di concreto: un prototipo. Non puntare alla perfezione estetica, ma alla funzionalità. Sperimenta diverse meccaniche, interazioni, flussi di gioco. Usa strumenti rapidi e “low-fi”: carta e penna, software di prototipazione basilari, anche mattoncini LEGO se serve! Gioca tu stesso, testa le meccaniche, verifica se “funzionano” e se sono divertenti. È una fase di esplorazione creativa, di tentativi ed errori, dove si impara facendo.
Parola chiave: Sperimentazione Pratica.
Visual: Immagini di mani che costruiscono prototipi “grezzi”, schizzi su carta, post-it colorati, un game designer concentrato al lavoro sul prototipo.
Feedback e Analisi (Ciclo di Valutazione): “Ascoltare il gioco e i giocatori, con orecchie critiche”
Il prototipo è pronto per essere “messo alla prova” seriamente. Raccogli feedback da giocatori target, da colleghi game designer, da chiunque possa darti un parere onesto e costruttivo. Organizza sessioni di playtesting strutturate. Osserva come giocano le persone, dove si bloccano, cosa trovano intuitivo e cosa frustrante. Utilizza questionari, interviste, analisi dei dati di gioco (se applicabile). Analizza attentamente il feedback, identifica i punti di forza e di debolezza del prototipo. Sii pronto ad accettare le critiche e a rimettere in discussione le tue scelte iniziali.
Parola chiave: Valutazione Obiettiva.
Visual: Immagini di sessioni di playtesting con giocatori che esprimono feedback (faccine, fumetti), grafici che mostrano dati di performance, un game designer che prende appunti con sguardo analitico.
Iterazione e Raffinamento (Ciclo di Evoluzione Continua): “Migliorare, rifinire, ripetere… all’infinito (o quasi!)”
Con il prezioso feedback raccolto, torna alla fase di prototipazione, ma con una direzione più chiara. Itera sul prototipo: modifica le meccaniche che non funzionano, bilancia le sfide, rifinisci l’esperienza utente, aggiungi nuove funzionalità, sistema i bug. Ripeti il ciclo di prototipazione, playtesting e feedback più volte, affinando il gioco ad ogni iterazione. Quando il prototipo raggiunge una qualità solida, si passa alla Produzione Completa: sviluppo di tutti gli asset grafici, audio, codice definitivo, implementazione di tutti i contenuti. E poi il Lancio sul mercato: marketing, distribuzione, supporto post-lancio. Ma anche dopo il lancio, il ciclo non finisce. Continua a monitorare il gioco, raccogliere feedback dai giocatori, analizzare i dati di gioco, e rilascia aggiornamenti, patch, DLC, espansioni. Il game design è un processo continuo di evoluzione e raffinamento, anche dopo che il gioco è “finito”!
Parola chiave: Evoluzione e Miglioramento Costante.
Visual: Immagini di una spirale che si evolve, ingranaggi che ruotano e si perfezionano, frecce circolari che indicano un ciclo continuo, un albero che cresce e si ramifica.
In sintesi: Il processo di game design è un viaggio iterativo e circolare. Non è una linea retta dalla A alla Z, ma una serie di cicli di ideazione, creazione, valutazione e miglioramento continuo. Ogni fase è fondamentale e si alimenta con la successiva. La chiave del successo è abbracciare questo ciclo, essere flessibili, aperti al feedback e pronti a iterare e a migliorare costantemente il tuo gioco.
Elementi del game design
Cosa rende un gioco… un gioco? Non esiste una risposta semplice, ma possiamo scomporre l’esperienza ludica in una serie di “ingredienti” essenziali, che i game designer combinano e dosano per creare esperienze uniche. Immagina una matrioska, una bambola russa: ogni strato contiene e influenza quello successivo. Così sono gli elementi del game design, interconnessi e dipendenti l’uno dall’altro:
Regole: “Le fondamenta invisibili”
Le regole sono l’ossatura di ogni gioco, il sistema di vincoli e permessi che definisce cosa i giocatori possono e non possono fare. Sono invisibili nel senso che spesso non ci pensiamo attivamente, ma sono sempre presenti e guidano ogni nostra azione nel gioco. Le regole stabiliscono i limiti, le condizioni di vittoria e sconfitta, le modalità di interazione. Possono essere semplici come “muovi una pedina alla volta” (Monopoly) o complesse come le leggi della fisica in un simulatore spaziale (Kerbal Space Program).
Esempi:
Scacchi: Regole sul movimento dei pezzi, cattura, scacco matto.
Videogiochi FPS: Regole sulla fisica dei proiettili, danni, respawn.
Gioco di carte (Poker): Regole di punteggio delle mani, bluff, puntate.
Immagina: Le regole come le leggi della fisica di un mondo di gioco, o come le istruzioni di un gioco da tavolo.
Meccaniche di gioco
Le meccaniche sono le azioni e i sistemi che i giocatori utilizzano per interagire con il gioco e raggiungere gli obiettivi. Sono gli “strumenti” a disposizione del giocatore, le azioni che può compiere: saltare, sparare, costruire, raccogliere risorse, lanciare incantesimi, pescare carte, piazzare tessere. Le meccaniche sono il “verbo” del gioco, ciò che si fa attivamente.
Esempi:
Super Mario: Saltare, correre, raccogliere power-up, sconfiggere nemici saltandoci sopra.
Minecraft: Minare, craftare, costruire, esplorare, combattere.
Gioco di ruolo (D&D): Tirare i dadi per risolvere azioni, usare abilità di classe, lanciare incantesimi.
Immagina: Le meccaniche come i tasti di un controller, le azioni possibili in un gioco da tavolo, le mosse in un gioco di carte.
Le meccaniche di gioco sono gli elementi chiave che determinano il funzionamento e l’interazione all’interno di un gioco. Nel sito internet di ProjectFun puoi trovare una lista di meccaniche qui o provare le Play-Able Cards, il primo mazzo di carte in Italia sulle meccaniche di gioco.
Dinamiche di gioco
Le dinamiche di gioco sono il risultato dell’interazione tra regole e meccaniche, e rappresentano il modo in cui i giocatori sperimentano e interpretano il gioco. Le dinamiche di gioco includono elementi come la competizione, la cooperazione, la strategia, l’esplorazione e la narrativa. Un game designer deve considerare attentamente come le regole e le meccaniche di gioco interagiscono per creare dinamiche interessanti e coinvolgenti, in modo da offrire un’esperienza di gioco gratificante e memorabile.
Le componenti estetiche e tematiche
Questi elementi riguardano l’aspetto, il suono, l’atmosfera, la storia che “vestono” il gioco. Sono fondamentali per creare immersione, identità, emozione. Grafica, stile artistico, colonna sonora, effetti sonori, narrazione esplicita, ambientazione, personaggi… Sono l'”abito” che rende il gioco unico e memorabile. Possono includere:
- Grafica e design visivo: lo stile artistico, i colori, le texture e l’illuminazione del gioco.
- Suoni e musica: gli effetti sonori, le colonne sonore e i temi musicali che accompagnano l’esperienza di gioco.
- Narrativa e temi: la trama, i personaggi, i dialoghi
Nella prossima parte della pagina tratterò alcuni aspetti importanti del game design come le ricompense, la casualità la narrazione e le interazioni uomo-macchina. Durante la progettazione di un gioco potresti dover considerare anche i seguenti aspetti:
- Economie virtuali: Le economie virtuali sono sistemi di risorse, valute e scambi all’interno dei giochi. Nella progettazione delle economie virtuali devi tenere in considerazione la creazione di una valuta coerente con il mondo di gioco, un sistema di scambio e commercio tra i giocatori, gestire l’offerta e la domanda di risorse e oggetti nel gioco ed evitare l’inflazione o la deflazione eccessiva.
- Bilanciamento del gioco: il bilanciamento del gioco è cruciale per garantire un’esperienza di gioco divertente e coinvolgente per i giocatori. Riguarda la gestione delle difficoltà, delle abilità e delle risorse dei personaggi e la creazione di sfide e obiettivi appropriati. Il playtesting e il bilanciamento dinamico in base alle competenze del giocatore possono aiutare. Il bilanciamento è molto importante nei giochi da tavolo che non possono essere sempre aggiornati dopo la vendita su larga scala.
Principi Fondamentali del Game Design
Prima di addentrarci negli “elementi” specifici che compongono un gioco, è fondamentale comprendere alcuni principi basilariche guidano ogni decisione di game design. Questi principi sono come una bussola, che ci orienta nella creazione di esperienze ludiche realmente coinvolgenti e significative per i giocatori. Possiamo individuare tre principi cardine:
1. Obiettivi e Sfide: “La Motore del Coinvolgimento”
Ogni gioco, nella sua essenza, è un sistema di obiettivi da raggiungere e sfide da superare. Sono questi elementi a fornire scopo, direzione e motivazione al giocatore. Senza obiettivi chiari e sfide ben calibrate, un gioco rischia di diventare privo di significato e noioso.
- Obiettivi: Definiscono cosa il giocatore deve fare per “vincere” o progredire nel gioco. Possono essere espliciti (es. “salva la principessa”, “costruisci una città”, “completa il livello”) o impliciti (es. “esplora il mondo”, “scopri la storia”, “esprimi la tua creatività”). Obiettivi ben definiti danno un senso di direzione e progressione.
- Sfide: Rappresentano gli ostacoli che il giocatore deve affrontare per raggiungere gli obiettivi. Possono essere di diversa natura: di abilità (richiedono destrezza manuale, riflessi), strategiche (richiedono pianificazione, tattica), cognitive(richiedono ragionamento, problem-solving), di conoscenza (richiedono apprendimento delle regole, del mondo di gioco). Sfide ben calibrate creano tensione, impegno e senso di realizzazione una volta superate.
Esempi:
- Super Mario Bros.: Obiettivo: Salvare la Principessa Peach. Sfide: Saltare ostacoli, sconfiggere nemici, superare livelli platform sempre più complessi.
- Civilization: Obiettivo: Guidare una civiltà dalla preistoria all’era spaziale. Sfide: Gestire risorse, espandere il territorio, sviluppare tecnologie, gestire relazioni diplomatiche, affrontare guerre.
- Escape Room: Obiettivo: Fuggire dalla stanza entro un tempo limite. Sfide: Risolvere enigmi logici, trovare indizi nascosti, collaborare con gli altri giocatori.
Un buon game design equilibra obiettivi e sfide, creando un flusso di gioco che sia stimolante ma non frustrante, impegnativo ma gratificante. La difficoltà delle sfide deve essere adeguata alle abilità del giocatore e crescere gradualmente nel corso del gioco.
Approfondimento: leggi l’articolo dedicato al Flow nel blog di ProjectFun.
2. Tipi di Giocatori: “Conoscere il Tuo Pubblico”
Non tutti i giocatori sono uguali. Le persone giocano per motivazioni diverse e apprezzano tipologie di esperienze differenti. Comprendere i diversi tipi di giocatori è fondamentale per progettare giochi che possano attrarre e coinvolgere il tuo pubblico di riferimento.
Esistono diverse classificazioni dei tipi di giocatori. Una delle più famose è quella di Richard Bartle, che identifica quattro archetipi principali, basati sulle motivazioni primarie dei giocatori nei MUD (antenati dei MMORPG):
- Achievers (Realizzatori): Sono motivati dal progresso, dal completamento, dal raggiungimento di obiettivi. Amano collezionare oggetti, sbloccare trofei, completare missioni, “massimizzare” il punteggio. Apprezzano sistemi di progressione chiari e ricompense tangibili.
- Explorers (Esploratori): Sono motivati dalla scoperta, dalla curiosità, dall’esplorazione del mondo di gioco. Amano scoprire segreti, esplorare aree nascoste, comprendere la storia e il “lore” del gioco. Apprezzano mondi di gioco vasti e ricchi di dettagli.
- Socializers (Socializzatori): Sono motivati dall’interazione sociale, dalla comunicazione, dalla collaborazione con altri giocatori. Amano giocare in gruppo, fare amicizia, creare community, competere e cooperare con gli altri. Apprezzano meccaniche sociali e modalità multigiocatore.
- Killers (Competitivi): Sono motivati dalla competizione, dal dominio, dal confronto con gli altri giocatori. Amano vincere, battere gli avversari, scalare classifiche, dimostrare la propria abilità. Apprezzano sistemi competitivi ben bilanciati e sfide stimolanti.
È importante notare che:
- Questi sono archetipi, e i giocatori reali spesso presentano un mix di motivazioni.
- La classificazione di Bartle è solo una delle tante possibili. Esistono altre classificazioni che considerano aspetti diversi (es. motivazioni psicologiche, contesti sociali).
Conoscere i tipi di giocatori ti aiuta a focalizzare il design del tuo gioco e a bilanciare le diverse componenti per soddisfare le esigenze del tuo pubblico di riferimento.
Approfondimento: Leggi l’articolo sulle diverse tipologie di giocatori
3. Core Gameplay Loop & Feedback Loops: “Il Ritmo del Gioco”
Ogni gioco efficace si basa su un ciclo di gameplay fondamentale (Core Gameplay Loop), un pattern di azioni ripetuteche costituisce l’esperienza di gioco centrale. Questo ciclo è spesso breve e ripetitivo, ma deve essere coinvolgente e gratificante per mantenere il giocatore interessato nel tempo.
- Core Gameplay Loop (Ciclo di Gameplay Centrale): È la sequenza di azioni fondamentali che il giocatore ripete continuamente nel gioco. Può essere semplice come “Osserva -> Decidi -> Agisci -> Ricevi Feedback -> Ripeti” oppure più complesso a seconda del genere di gioco. Un loop ben progettato crea ritmo, abitudine e senso di progressione.
- Feedback Loops (Cicli di Feedback): Sono i sistemi di risposta del gioco alle azioni del giocatore. Possono essere positivi (ricompense, progressi, potenziamenti) o negativi (punizioni, perdite, ostacoli). Feedback efficaci rinforzano i comportamenti desiderati, guidano il giocatore e mantengono alto l’interesse. Il feedback può essere visivo, sonoro, tattile, narrativo, numerico, etc.
Esempi:
- Pac-Man: Core Gameplay Loop: “Muovi Pac-Man -> Evita i fantasmi -> Mangia palline -> (Se mangi una power pellet) Insegui i fantasmi -> Ripeti”. Feedback Loops: Punti per le palline mangiate, suono “waka-waka”, fantasmi che inseguono Pac-Man, power pellet che invertono i ruoli.
- Gioco di ruolo (combattimento a turni): Core Gameplay Loop: “Seleziona azione -> Attendi turno avversario -> Ricevi danni/infliggi danni -> Ripeti”. Feedback Loops: Animazioni di attacco, effetti sonori di impatto, numeri che indicano danni inflitti/subiti, barre della vita che si svuotano, effetti di stato (veleno, paralisi).
Comprendere il Core Gameplay Loop e i Feedback Loops è essenziale per progettare un gioco fluido, ritmico e gratificante. Un loop ben definito e feedback efficaci creano un’esperienza di gioco intuitiva, coinvolgente e capace di generare “dipendenza” positiva.
Questi tre principi – Obiettivi e Sfide, Tipi di Giocatori, Core Gameplay Loop & Feedback Loops – sono la base concettuale su cui si fonda un game design efficace. Tenendoli a mente, possiamo affrontare con maggiore consapevolezza la progettazione degli “elementi” specifici che andremo ad esplorare nella prossima sezione.
La casualità nel game design

La casualità è un elemento centrale in molti giochi, sia digitali che fisici, e può creare un’esperienza di gioco più imprevedibile, stimolante e coinvolgente. Siamo rimasti tutti sulle spine prima di pescare una carta o prima di lanciare un dado nei giochi da tavolo. Prima di introdurre elementi di casualità nel tuo gioco considera questi fattori:
- La casualità può creare tensione nei giochi, poiché i giocatori non possono prevedere con certezza quale sarà l’esito di un’azione o di una partita.
- La casualità può rendere i giochi più accessibili ai principianti, poiché dà loro una possibilità di vincere contro giocatori più esperti.
- Per coinvolgere i giocatori esperti è importante calibrare la casualità e l’abilità. Troppa casualità non permette ai giocatori esperti di esprimersi e di costruire skill sul gioco. Troppo poca casualità può rendere impossibile vincere contro esperti.
Esempio:
- Alta casualità: due giocatori si sfidano lanciando un dado da 6. Vince la persona che fa il numero più alto. Questo gioco non richiede competenze e abilità. Un giocatore esperto che ha fatto 1000 partite è uguale ad uno che prova il gioco per la prima volta.
- Bassa casualità: una persona che ha giocato due partite di scacchi affronta il campione del mondo in carica. In questo secondo caso il principiante ha probabilità di vittoria vicine allo 0.
Scelte significative
Una famosa citazione di Sid Meier, il game designer di Civilization dice che i giochi sono una serie di scelte significative.
“Games are a series of interesting decisions,”
Sid Meier.
Le scelte significative sono delle decisioni prese dal giocatore che hanno una reale conseguenza nel gioco e che influenzano il gameplay, la narrativa o entrambi.
Esempio:
- Scelta significativa: nella fase di creazione del personaggio di un GDR è possibile scegliere la classe. La classe fornisce al giocatore delle abilità particolari e uniche utilizzabili nel gioco. Gli NPC interagiscono in modo diverso in base alla classe scelta.
- Finta scelta: nella fase di creazione del personaggio di un GDR il giocatore sceglie la classe. La classe non ha alcun impatto nel gioco, c’è solo una parola nella scheda del personaggio che indica che sei un “mago”.
Per creare delle scelte significative interessanti puoi considerare i seguenti fattori:
- Trade-off e bilanciamento: Le scelte interessanti spesso richiedono ai giocatori di bilanciare diversi fattori, come risorse, tempo o rischi. Questo incoraggia i giocatori a valutare attentamente le loro opzioni e ad adottare strategie diverse.
- Scelte non ovvie: Evita di creare scelte con soluzioni ovvie o “giuste”. Le scelte migliori sono quelle che richiedono ai giocatori di soppesare attentamente le diverse opzioni e di prendere decisioni difficili.
- Varietà di scelte: Offri ai giocatori una vasta gamma di scelte e opzioni per aumentare la profondità e la rigiocabilità del gioco.
- Flessibilità: Le strategie efficaci dovrebbero consentire ai giocatori di adattarsi alle diverse situazioni e sfide che si presentano nel gioco. Incentiva i giocatori a cambiare strategia quando necessario, piuttosto che adottare un approccio rigido e inflessibile.
- Crescita e apprendimento: Le strategie dovrebbero incoraggiare i giocatori a imparare e a crescere nel corso del gioco, migliorando le loro abilità e conoscenze. Questo può creare un senso di progressione e di realizzazione personale.
Ricompense e Punizioni
Le ricompense e le punizioni sono componenti fondamentali del game design, poiché influenzano la motivazione, il coinvolgimento e la soddisfazione dei giocatori. Un buon game design bilancia attentamente le ricompense e le punizioni per incoraggiare i giocatori a esplorare, apprendere e migliorare le proprie abilità nel gioco. Se vuoi approfondire la tematica delle ricompense puoi leggere questo articolo sul tema.
Le ricompense possono assumere diverse forme, tra cui oggetti, potenziamenti, nuove abilità, progressione nella storia o semplicemente feedback positivo. Per progettare ricompense efficaci nel game design, considera i seguenti principi:
- Significato: Le ricompense dovrebbero avere un valore reale per il giocatore, sia che si tratti di migliorare le loro abilità, sbloccare nuove aree del gioco o approfondire la loro comprensione della storia.
- Tempismo: Le ricompense dovrebbero essere distribuite in modo appropriato nel corso del gioco, in modo da mantenere i giocatori motivati e interessati. Evita di creare solamente ricompense troppo facili o difficili da ottenere, poiché ciò potrebbe scoraggiare una parte dei giocatori.
- Varietà: Offri una varietà di ricompense per mantenere l’esperienza di gioco fresca e interessante. Questo incoraggia i giocatori a esplorare diverse strategie e stili di gioco. Esistono ricompense di status, accesso, potere, beni virtuali, progressione nella narrazione e molto altro.
- Personalizzazione: Consenti ai giocatori di personalizzare le loro ricompense in base alle proprie preferenze e stili di gioco. Questo può aumentare il coinvolgimento e l’investimento emotivo nel gioco.
Le punizioni nel game design possono assumere diverse forme, come la perdita di risorse, la morte del personaggio o la regressione nella progressione del gioco. Per progettare punizioni efficaci, considera i seguenti principi:
- Equità: Le punizioni dovrebbero essere percepite come eque dai giocatori, in modo che non si sentano frustrati o scoraggiati. Evita punizioni eccessive o ingiuste che potrebbero far sentire i giocatori impotenti o scontenti.
- Opportunità di apprendimento: Le punizioni dovrebbero offrire ai giocatori l’opportunità di apprendere dai loro errori e di migliorare le loro abilità. Fornisci un feedback chiaro e costruttivo per aiutare i giocatori a comprendere cosa hanno fatto di sbagliato e come possono migliorare.
- Tempismo: Come per le ricompense, le punizioni dovrebbero essere distribuite in modo appropriato nel corso del gioco. Evita di punire troppo severamente i giocatori all’inizio del gioco, quando stanno ancora imparando le meccaniche e le regole.
- Equilibrio: Mantieni un equilibrio tra ricompense e punizioni nel game design. Un gioco con troppe punizioni e poche ricompense può scoraggiare i giocatori, mentre un gioco con troppe ricompense e poche punizioni può diventare noioso e poco stimolante. Trova il giusto bilanciamento per mantenere i giocatori impegnati e sfidati.
I consigli che hai letto qui sopra sono delle linee guida generiche. Delle volte per creare esperienze coinvolgenti si possono anche violare le regole e le linee guida. Il videogame Demon Souls ci va giù pesante con le punizioni. Il giocatore fin dalle prime fasi di gioco deve affrontare nemici temibili, non può salvare mentre sta progredendo dentro i livelli e se muore perde i punti esperienza “anime” accumulate per terra, se muore una seconda volta vengono perse per sempre. Questo livello di sfida ha saputo appassionare una fetta di giocatori in un periodo in cui gli altri giochi ti guidavano per mano per tutta la durata del gioco.
Narrazione
La narrazione può essere uno degli elementi cruciali nella creazione di un’esperienza di gioco coinvolgente e memorabile. Molti giochi “tecnicamente semplici” sono riusciti a coinvolgere milioni di persone attraverso storie epiche in grado di toccare corde molto profonde dei giocatori.
La struttura narrativa e lo storytelling sono fondamentali per dare un senso di scopo e coerenza all’esperienza. Una buona narrazione può migliorare l’immersione e coinvolgere emotivamente il giocatore. La narrazione passa attraverso i personaggi che sono il cuore di molte storie e sono fondamentali per stabilire un legame emotivo con il giocatore. Un personaggio ben sviluppato può dare vita all’esperienza di gioco e renderla memorabile. Nella progettazione dei personaggi ricorda di considerare i seguenti principi:
- Crea personaggi con personalità, obiettivi e motivazioni distinte
- Utilizza archetipi e modelli per facilitare la costruzione dei personaggi
- Assicurati che i personaggi siano visivamente coerenti con il tema e l’ambientazione
- Fornisci al giocatore la possibilità di conoscere i personaggi attraverso dialoghi, backstory e interazioni con altri personaggi
Esempio
Nel gioco “The Witcher 3: Wild Hunt”, il protagonista Geralt di Rivia è un personaggio complesso con una personalità ben definita, una storia di fondo e obiettivi chiari. Le sue interazioni con altri personaggi e il mondo di gioco contribuiscono a creare un’esperienza di gioco immersiva e coinvolgente.
Nella narrazione devi considerare anche l’ambientazione del gioco per creare un mondo realistico, coerente e immerso in cui i giocatori possono perdersi. Quando hai scelto il tema e l’ambientazione prova a pensare alla storia del mondo, alla geografia e alle culture dei suoi abitanti. Durante la progettazione della narrazione considera i seguenti fattori:
- Struttura narrativa: lineare, ramificata o emergente
- Ritmo narrativo: i momenti di azione vengono alternati correttamente con le progressioni nella storia? Se il tuo gioco ha un gameplay debole ma una storia molto forte è importante dare il ritmo giusto al gioco.
- Tecniche di storytelling: per far scoprire la storia ai giocatori puoi usare flashbacks, dialoghi e documenti di gioco
Modalità di gioco
Un ulteriore aspetto da considerare nel game design è la modalità di gioco. Puoi scegliere di progettare solamente la modalità giocatore singolo o includere anche altri giocatori. Abbiamo girato un video nel canale YouTube dedicato alla modalità multi giocatore:
Interfacce utente e interazioni uomo-macchina
Le interfacce utente nel game design sono sistemi di comunicazione visiva, sonora e tattile che facilitano l’interazione tra i giocatori e il videogioco. Queste interfacce comprendono elementi come menu, pulsanti, icone, barre di stato e altre forme di feedback che aiutano i giocatori a comprendere e controllare il gioco.
Per progettare interfacce utente efficaci nel game design, considera i seguenti principi:
- Chiarezza e leggibilità: Le informazioni presentate all’utente dovrebbero essere chiare, leggibili e facilmente comprensibili. Utilizza un design pulito e una tipografia leggibile per garantire che i giocatori possano accedere rapidamente alle informazioni di cui hanno bisogno.
- Gerarchia visiva: Organizza le informazioni in modo logico e gerarchico, mettendo in evidenza le informazioni più importanti e raggruppando le informazioni correlate.
- Consistenza: Mantieni un design coerente in tutto il gioco, utilizzando gli stessi stili, colori e tipografie per creare un’esperienza uniforme.
- Feedback visivo e sonoro: Se possibile fornisci feedback visivo e sonoro per le azioni dei giocatori, in modo che possano capire immediatamente le conseguenze delle loro azioni e interagire con il gioco in modo più efficace.
Il mapping e le interazioni uomo-macchina si riferiscono a come i giocatori interagiscono con il gioco attraverso dispositivi di input, come mouse, tastiera, controller o touch screen.
Esempio:
Immagina di progettare un videogioco di bowling multipiattaforma disponibile in diversi Device. Una delle azioni principali che dovrà compiere il giocatore sarà lanciare la palla da bowling. Per lanciare la palla dentro il videogioco il giocatore deve fare qualcosa nel mondo reale. Ad esempio in base al Device utilizzato potrebbe premere un pulsante, simulare l’azione con un telecomando in mano, simulare l’azione davanti una fotocamera, premere uno schermo touch.
Per progettare mapping e HMI efficaci nel game design, considera i seguenti principi:
- Intuitività: Le interazioni con il gioco dovrebbero essere intuitive e facili da apprendere per i giocatori. Evita di utilizzare schemi di controllo complicati o inusuali che potrebbero confondere i giocatori.
- Personalizzazione: Permetti ai giocatori di personalizzare i controlli e le impostazioni di input in base alle proprie preferenze e abilità. Questo può migliorare il comfort e l’accessibilità del gioco per un’ampia gamma di giocatori.
- Feedback tattile: Fornisci feedback tattile, come vibrazioni o forza di ritorno, per aiutare i giocatori a comprendere meglio le loro interazioni con il gioco e aumentare l’immersione.
- Accessibilità: Considera le esigenze dei giocatori con disabilità fisiche o cognitive, progettando interfacce utente e schemi di controllo che possono essere facilmente adattati a diverse abilità e preferenze.
- Convenzioni: valuta di utilizzare convinzioni esistenti per rendere l’interazione più semplice per i giocatori e creare una sensazione di familiarità.
Piattaforme di gioco
La progettazione di un videogioco può variare notevolmente a seconda della piattaforma per la quale si sta creando. Devi considerare inoltre che i giochi non sono sempre digitali, molte persone giocano a giochi da tavolo o a giochi fisici che non richiedono particolari tecnologie. Le principali piattaforme di gioco sono le seguenti:
Console e PC
Console e PC sono le piattaforme tradizionali per i videogiochi, offrono un’ampia gamma di possibilità in termini di potenza di elaborazione, capacità grafiche e opzioni di controllo. Quando si progetta un gioco per console e PC, è importante considerare i seguenti aspetti:
- Controlli: Le console utilizzano principalmente controller, mentre i PC sfruttano mouse e tastiera. È fondamentale ottimizzare l’interfaccia utente e i sistemi di controllo per ciascuna piattaforma.
- Grafica e performance: Console e PC offrono differenti livelli di potenza grafica e prestazioni. Adatta il tuo gioco alle specifiche di ogni piattaforma per garantire un’esperienza fluida e piacevole.
- Distribuzione: Considera le diverse piattaforme di distribuzione per console e PC, come Xbox Game Pass, PlayStation Store, Steam, Epic Games Store e GOG, e tieni conto delle loro politiche e requisiti. Per queste piattaforme esiste anche il canale di distribuzione fisico con negozi specializzati anche se il modo si sta spostando sempre di più sulle piattaforme online.
Dispositivi mobili
I dispositivi mobili, come smartphone e tablet, hanno rivoluzionato il settore dei videogiochi, rendendo accessibili giochi di qualità a un pubblico molto più ampio. Quando si progetta un gioco per dispositivi mobili, è importante tenere presente:
- Touchscreen: La maggior parte dei dispositivi mobili utilizza touchscreen come input principale. Progetta un’interfaccia utente e meccaniche di gioco che siano intuitive e funzionino bene con touch e gesture.
- Portabilità e sessioni di gioco brevi: I giochi per dispositivi mobili spesso vengono giocati in sessioni più brevi e in movimento. Struttura il tuo gioco in modo che sia facile da mettere in pausa e riprendere, con progressi salvati automaticamente.
- Monetizzazione: Esplora diverse opzioni di monetizzazione, come acquisti in-app, pubblicità e modelli freemium, per massimizzare le entrate senza sacrificare l’esperienza del giocatore.
- Ottimizzazione delle risorse: I dispositivi mobili hanno limitazioni in termini di potenza di elaborazione e memoria rispetto a console e PC. Ottimizza il tuo gioco per garantire prestazioni fluide su una vasta gamma di dispositivi.
- Presenza di Internet: non sempre i giocatori hanno accesso alla banda veloce, in alcuni casi la perdita di connessione può compromettere l’esperienza di gioco.
Realtà virtuale e aumentata
La realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) offrono esperienze di gioco uniche e coinvolgenti, immergendo i giocatori in mondi virtuali o integrando elementi digitali nel mondo reale. I giochi per questo tipo di piattaforme esistono da anni anche se recentemente si sono concentrati molti investimenti in queste tecnologie. Progettare giochi per VR e AR richiede di considerare:
- Interazione e controllo: VR e AR utilizzano dispositivi specifici, come visori e controller di movimento, che richiedono un approccio diverso nella progettazione dell’interfaccia utente e delle meccaniche di gioco. Assicurati di creare interazioni intuitive e immersive che sfruttino appieno le potenzialità di questi dispositivi.
- Comfort del giocatore: Il movimento e l’interazione in VR e AR possono causare disagio o cinetosi (mal di mare) in alcuni giocatori. Progetta il tuo gioco tenendo conto del comfort del giocatore, offrendo diverse opzioni di movimento e limitando le accelerazioni improvvise o i movimenti bruschi.
- Ambienti e oggetti 3D: La VR e l’AR richiedono una maggiore attenzione alla progettazione di ambienti e oggetti tridimensionali. Assicurati che gli oggetti siano facilmente riconoscibili e interagibili, e che gli ambienti siano ben strutturati per consentire la navigazione e l’esplorazione.
- Adattabilità all’ambiente reale: Nel caso della realtà aumentata, è importante che il tuo gioco sia in grado di adattarsi a diversi ambienti e situazioni reali. Progetta meccaniche flessibili e adattive che funzionino in una varietà di contesti.
- Requisiti tecnici: La VR e l’AR possono richiedere hardware e software specifici. Considera le diverse piattaforme di realtà virtuale e aumentata, come Oculus Rift, PlayStation VR, HTC Vive, Microsoft HoloLens e dispositivi mobili AR, e assicurati che il tuo gioco sia compatibile con le specifiche richieste.
Giochi da tavolo
Il game design include anche la progettazione di giochi da tavolo. I giochi da tavolo richiedono artefatti fisici per essere giocati (dadi, carte, tabellone, pedine) e un processo di produzione diverso rispetto ai videogiochi (devi produrre gli artefatti fisici). Un vantaggio rispetto alla controparte digitale è la facilità di prototipazione che può avvenire con asset esistenti o con carta e penna.
Che competenze deve avere un game designer?
Il game design è un campo in continua evoluzione e richiede una vasta gamma di competenze. Per sviluppare una carriera nel settore, è importante acquisire le competenze necessarie e mantenersi aggiornati sulle ultime tendenze e tecnologie. Le competenze che devi acquisire dipendono poi dal grado di specializzazione del tuo team. Ad esempio una piccola start-up che sviluppa giochi indie avrà tendenzialmente un livello di specializzazione inferiore rispetto ad una grande azienda con centinaia di dipendenti.
Per avviare una carriera da game designer puoi valutare di apprendere le seguenti competenze:
Hard Skill
- Game Design: Esistono corsi di laurea o post-laurea in game design, workshop, libri e corsi online sul tema. È utile avere competenze anche nel design thinking.
- Competenze tecnologiche: conoscenza basica dei principali linguaggi di programmazione, motori di gioco, intelligenza artificiale.
- Altre competenze: Psicologia cognitiva, design di interni, architettura, cinema, storytelling, scrittura creativa sono competenze che si possono rivelare utili nel lavoro del game designer.
Competenze trasversali:
- Creatività e problem solving: Un buon game designer deve essere in grado di ideare idee innovative e risolvere problemi complessi legati alla progettazione di meccaniche, sistemi e interazioni di gioco.
- Comunicazione e collaborazione: Lavorare in un team di sviluppo richiede eccellenti capacità di comunicazione e collaborazione per coordinarsi con altri professionisti e risolvere problemi insieme.
- Curiosità e velocità di apprendimento: Il game designer deve costantemente imparare dai propri errori attraverso un feedback loop costante. Il mercato in forte fermento e le nuove tecnologie richiedono inoltre di aggiornare costantemente le proprie competenze.
Un ulteriore competenza molto importante è la conoscenza della lingua inglese. Per collaborare in team internazionali, leggere ricerche e fonti estere, usare software non tradotti è essenziale conoscere l’inglese.
Libri consigliati
Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento del game design ti consiglio di leggere uno dei seguenti libri. Sono dei bestseller internazionali sul tema e rappresentano un buon punto di partenza per le persone interessate al game design:
- The Art of Game Design: A Book of Lenses: Jesse Schell presenta una serie di “lenti” attraverso le quali esaminare e valutare il design di un gioco, offrendo una guida completa e approfondita su come creare giochi coinvolgenti e di successo. Link Amazon
- Rules of Play: Game Design Fundamentals: Rules of Play” esplora i principi di base della progettazione e analisi dei giochi. Il libro copre una vasta gamma di concetti, tra cui regole, sistemi, narrazione, estetica e contesto culturale. Link Amazon
Gamification, Advergame e Serious Game
Con il passare degli anni il game design si è evoluto per abbracciare una vasta gamma di applicazioni che vanno oltre il mercato del intrattenimento. Negli ultimi decenni sono emerse delle discipline che utilizzano il game design negli ambiti più disparati:
Gamification
La gamification è l’arte di applicare gli elementi e i principi del design di giochi a situazioni che non sono tradizionalmente considerate giochi, come l’istruzione, il marketing e la formazione aziendale. Questo approccio utilizza meccaniche di gioco come punti, livelli, missioni, classifiche e premi per aumentare l’impegno, la motivazione e la partecipazione degli utenti.
Serious Game
I serious games sono giochi progettati con uno scopo primario diverso dall’intrattenimento, come l’educazione, la formazione, la sensibilizzazione su questioni sociali o ambientali, o la ricerca scientifica. Pur mantenendo elementi ludici e divertenti, i serious games si concentrano su obiettivi specifici e misurabili, come l’apprendimento di nuove abilità, lo sviluppo di competenze o la promozione di comportamenti desiderati.
Advergame
Gli advergame sono giochi sviluppati principalmente per scopi pubblicitari, con l’obiettivo di promuovere un prodotto, un servizio o un marchio. Gli advergames possono essere sia giochi originali creati intorno a un messaggio di marketing, sia versioni modificate di giochi esistenti con l’aggiunta di elementi promozionali. Attraverso un coinvolgimento attivo, gli advergames mirano a creare una connessione emotiva tra il giocatore e il marchio.
Sebbene gamification, serious games e advergames abbiano obiettivi diversi, condividono alcune caratteristiche comuni:
- Utilizzano elementi di game design per motivare e coinvolgere gli utenti
- Richiedono un’attenta progettazione per bilanciare obiettivi ludici e non ludici
- Possono essere applicati a una vasta gamma di settori e contesti
Tuttavia, esistono anche differenze chiave tra queste tre aree:
- La gamification applica meccaniche di gioco a contesti non ludici, mentre serious games e advergames sono giochi completi con obiettivi specifici
- I serious games si concentrano sull’apprendimento e lo sviluppo di competenze, mentre gli advergames mirano a promuovere un marchio o un prodotto
- Gli advergames possono essere considerati una forma di serious game con un focus specifico sul marketing
La gamification, i serious games e gli advergames rappresentano delle nuove sfide per i game designer. Per lanciare progetti di successo in questi tre ambiti è importante conoscere il game design ma anche il dominio specifico in cui si devono introdurre le meccaniche di gioco.
Conclusione
Complimenti 🎉 Ti faccio le mie congratulazioni se sei riuscito ad arrivare in fondo fino a questo punto. Questa pagina ha l’obiettivo di diventare la guida di riferimento in Italia sul tema. Se ho dimenticato qualcosa, se ci sono refusi o errori puoi utilizzare segnala pure qui sotto cosa migliorare con un commento.
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