Sette pellegrini in viaggio verso un pianeta misterioso, ognuno con una storia incredibile da raccontare per spiegare perché è lì. Una regina che, per salvarsi la vita, intrattiene un sultano per 1001 notti narrando storie sempre nuove. Un gruppo di giovani fiorentini che fugge dalla peste e si rifugia in campagna, ingannando il tempo con una serie di novelle.

Se hai letto Hyperion di Dan Simmons, Le Mille e una Notte o Il Decameron, hai già sperimentato una delle tecniche di storytelling più antiche e potenti del mondo. Una tecnica che non solo organizza la narrazione, ma la arricchisce, creando livelli di profondità e coinvolgimento unici.

Questa tecnica ha un nome: Cornice Narrativa (in inglese, Frame Story).

Benvenuto in questa guida di ProjectFun, il più grande progetto di divulgazione in Italia sulla gamification, Insieme, esploreremo cos’è esattamente una cornice narrativa, perché è uno strumento psicologicamente così efficace per catturare l’attenzione, e come tu – che tu sia un designer, un marketer, uno scrittore o un semplice curioso – puoi usarla per creare esperienze, prodotti e racconti più immersivi e memorabili.

Indice dell’Articolo

  1. Cos’è una Cornice Narrativa
  2. Perché è così efficace
  3. Esempi famosi di cornici narrative
  4. Come progettare una cornice narrativa
  5. Errori comuni da evitare

Cos’è una Cornice Narrativa?

La cornice narrativa è una tecnica di storytelling in cui una storia principale serve da “contenitore” per una o più storie secondarie. Invece di seguire un’unica linea retta, la narrazione si svolge su almeno due livelli: uno esterno (la cornice) e uno o più interni (le storie contenute).

Per capirla al meglio, pensiamo all’esempio più famoso e perfetto di tutti: Le Mille e una Notte.

In quest’opera, non leggiamo semplicemente una raccolta di favole. C’è una storia più grande che le tiene tutte insieme:

  1. Livello Esterno (La Cornice): È la storia della regina Scheherazade e del re Shahryar. Il re, tradito, ha deciso di sposare una donna ogni giorno per poi ucciderla all’alba. Per salvarsi la vita, l’astuta Scheherazade inizia a raccontargli una storia ogni sera, interrompendola sul più bello per costringerlo a rimandare la sua esecuzione e sentire il finale la notte successiva. Questa è la cornice: ha una sua trama, una tensione altissima (la sopravvivenza di Scheherazade) e un obiettivo chiaro.
  2. Livello Interno (Le Storie Contenute): All’interno di questa cornice, troviamo le centinaia di racconti che Scheherazade narra: le avventure di Sinbad il marinaio, le storie di Aladino, i racconti di geni e tesori. Ognuna è un’avventura a sé stante, con i suoi personaggi e la sua morale.

Questa struttura ci permette di definire i due elementi fondamentali:

📖 La Storia-Cornice (The Frame Story): È la narrazione esterna, la struttura portante. Il suo scopo è dare un contesto, una ragione e una posta in gioco all’intera esperienza. È la storia che risponde alla domanda: “Perché queste storie vengono raccontate proprio ora?”. Nel nostro esempio, è la lotta per la sopravvivenza di Scheherazade.

📚 Le Storie Contenute (The Nested Stories): Sono le singole narrazioni che si trovano all’interno della cornice. Sono il “contenuto” vero e proprio: le avventure, i moduli, i racconti. Il grande vantaggio è che possono essere molto diverse tra loro per tono e stile, perché è la cornice a giustificarne l’esistenza.

Una cornice narrativa è molto flessibile:

  • Una Cornice, Tante Storie (Modello “Antologia” o “Le Mille e una Notte”): È la struttura che abbiamo appena visto. La storia-cornice fa da pretesto per raccontare molte storie interne indipendenti.
  • Cornici Dentro Cornici (Modello “Inception” o “Matrioska Narrativa”): Qui una storia contenuta può, a sua volta, diventare la cornice per un’altra storia ancora più interna. È una tecnica potente ma rischiosa, perché può facilmente confondere il pubblico.

⚠️ Attenzione: Una cornice narrativa non è un semplice flashback!
Questa è la distinzione più importante. Un flashback è un ricordo passivo; la storia principale si ferma per mostrarlo. In una cornice narrativa, la storia esterna non è in pausa, ma è una trama attiva che progredisce. La storia di Scheherazade non è ferma: ogni alba è una minaccia, il suo rapporto con il re cambia, e la sua intelligenza è costantemente messa alla prova. Il racconto interno (la favola) influenza attivamente l’azione esterna (la sua sopravvivenza).

Perché è efficace?

Ok, ma perché complicarsi la vita con due storie invece di una? Perché la cornice narrativa è uno strumento psicologicamente potentissimo che fa leva su diversi driver motivazionali.

  1. Crea Contesto e Significato: La cornice risponde alla domanda fondamentale: “Perché sto ascoltando/giocando/vivendo questa storia?”. Le storie interne non sono più episodi casuali, ma diventano tasselli di un puzzle più grande. Le singole missioni di un gioco non sono più una “lista della spesa” di compiti, ma tappe necessarie di un’unica, grande avventura definita dalla cornice.
  2. Genera una Doppia Suspense: Questo è uno dei suoi superpoteri più grandi. Come pubblico, siamo coinvolti su due livelli: vogliamo sapere come finisce la storia interna (il singolo racconto di Aladino), ma siamo anche ansiosi di scoprire cosa succederà nella storia-cornice (la regina Scheherazade sopravviverà? Il re la ucciderà o ascolterà una nuova storia?). Questa doppia tensione tiene l’utente incollato all’esperienza.
  3. Permette Varietà, Flessibilità e Sperimentazione: Questo è un vantaggio enorme per i designer. La cornice narrativa ti dà la licenza di creare esperienze interne molto diverse tra loro. In un videogioco, ogni storia contenuta può essere un livello con meccaniche uniche. In un corso di formazione, ogni storia può essere un modulo con uno stile diverso (uno più tecnico, uno più discorsivo, uno sotto forma di quiz). La cornice (“Sei una recluta che deve superare diverse simulazioni”) giustifica questa varietà.
  4. Aumenta l’Immersione e il World-Building: Le storie interne e la cornice si arricchiscono a vicenda. I racconti dei pellegrini in Hyperion ci fanno capire la vastità e la complessità dell’universo in cui si muovono. Allo stesso tempo, la minaccia incombente della storia-cornice dà a ogni racconto un senso di urgenza e significato più profondo. Il mondo percepito diventa più vasto, complesso e credibile.
  5. Facilita l’Esposizione (Senza Annoiare): Hai bisogno di spiegare una lunga storia o un concetto complesso (lorebackstory)? Farlo raccontare da un personaggio all’interno della storia (“Lascia che ti racconti com’è iniziata la guerra…”) è un modo molto più naturale e coinvolgente di un noioso muro di testo o di un filmato esplicativo.

Esempi Famosi (Dalla Letteratura al Game Design)

  • Hyperion: Sette pellegrini raccontano le loro storie per capire il mistero del pianeta Hyperion.
  • Le Mille e una Notte: Scheherazade racconta storie per sopravvivere notte dopo notte.
  • Inception: Un esempio estremo e meraviglioso di cornici multiple, una dentro l’altra (sogni dentro sogni).
  • Assassin’s Creed (serie): La storia nel presente (con Desmond Miles o Layla Hassan) e l’uso dell’Animus sono la cornice che giustifica l’esplorazione delle varie epoche storiche (le storie contenute).

Come Progettare una Cornice Narrativa

Ok, sei convinto. La cornice narrativa è lo strumento che fa per te. Ma come si passa dall’idea a un progetto concreto? Come si costruisce una struttura che non crolli su se stessa?

Progettare una cornice narrativa è come fare l’architetto di un’esperienza. Prima si definisce cosa conterranno le stanze (il contenuto), poi si progetta la struttura portante dell’edificio (la cornice) e infine si curano le porte e i corridoi che le collegano (le transizioni).

Ecco una guida pratica in quattro fasi per costruire la tua cornice narrativa.

Fase 1: Partire dal Contenuto (Il “Cosa”)

Potrebbe sembrare controintuitivo, ma per progettare il contenitore perfetto, devi prima sapere esattamente cosa ci metterai dentro. Nei progetti di design (gamification, formazione, marketing), l’obiettivo e il contenuto vengono prima della storia.

Fatti queste domande:

  • Qual è l’obiettivo finale dell’esperienza? Cosa voglio che l’utente impari, faccia o senta alla fine? (Es: “Voglio che i nuovi assunti conoscano le 5 procedure di sicurezza” o “Voglio che i clienti esplorino le 3 nuove feature del prodotto”).
  • Quali sono le singole “unità di contenuto”? Elenca i pezzi che compongono la tua esperienza. Possono essere:
    • Livelli di un gioco.
    • Moduli di un corso di formazione.
    • Articoli di un blog.
    • Video di una campagna marketing.
    • Feature di un’app da scoprire.
  • Queste unità hanno un ordine preciso? Devono essere completate in sequenza (lineari) o l’utente può scegliere quale affrontare per prima (non lineari)?
  • Qual è il viaggio emotivo/cognitivo? L’utente parte da “principiante” e arriva a “esperto”? Da “curioso” a “consapevole”?

💡 Consiglio da Designer:Prendi dei post-it. Scrivi ogni singola “unità di contenuto” su un post-it diverso. Attaccali a un muro e prova a ordinarli. Questo ti darà una visione chiara e tangibile del “materiale” che la tua cornice dovrà contenere e organizzare.

Fase 2: Costruire la Cornice (Il “Perché”)

Ora che sai cosa conterranno le stanze, è il momento di progettare l’edificio. Questa è la fase più creativa. La cornice deve dare un perché all’intera esperienza.

Fatti queste domande per il brainstorming:

  • Chi è il protagonista della cornice? È l’utente stesso (“Sei una nuova recluta…”)? O è un personaggio che lo guida (“Ascolta la mia storia, giovane avventuriero…”)?
  • Qual è il conflitto o l’obiettivo nella cornice? Una buona cornice non è passiva, ha una sua tensione. Ecco alcuni modelli:
    • Mistero da risolvere: “Sei un detective che deve analizzare vecchi casi per risolvere un crimine attuale.” (I casi sono le storie contenute).
    • Sopravvivenza / Corsa contro il tempo: “Devi raccontare storie per sopravvivere fino all’alba.” (Le Mille e una Notte).
    • Addestramento / Simulazione: “Sei una recluta che deve superare 5 simulazioni per diventare un pilota.” (Le simulazioni sono le storie contenute).
    • Viaggio di Scoperta: “Sei un pellegrino in viaggio verso un luogo sacro e lungo il cammino incontri persone che ti raccontano le loro storie.”
  • Perché queste storie vengono raccontate/vissute proprio ora? Deve esserci un nesso logico. Le storie sono indizi? Lezioni? Ricordi necessari per sbloccare qualcosa?
  • Qual è il tono? La cornice deve essere coerente con il contenuto. Se le storie interne sono comiche, una cornice cupa e drammatica potrebbe stonare (a meno che il contrasto non sia voluto).

💡 Consiglio da Designer:Usa la “Regola del ‘E Quindi?'”. Per ogni storia contenuta, chiediti: “E quindi? Che impatto ha sulla storia-cornice?”. Se la risposta è “nessuno”, la tua cornice è troppo debole. Ogni storia interna deve far progredire la situazione esterna, anche solo cambiando la prospettiva dei personaggi nella cornice.

Fase 3: Progettare le Transizioni (I “Punti di Contatto”)

Come si passa dalla cornice alle storie interne e viceversa? Questi punti di contatto sono cruciali per la fluidità dell’esperienza (la UX narrativa). Non devono essere interruzioni, ma parte integrante del racconto.

Ecco alcuni modelli di transizione:

  • Modello “Hub Centrale”: Il giocatore torna sempre in un luogo fisico o virtuale (la base, l’ufficio del detective, la taverna) tra una storia e l’altra. Questo spazio è perfetto per far progredire la trama della cornice.
  • Modello “Dialogo”: Un personaggio inizia a raccontare una storia. “Lascia che ti racconti di quella volta che…”. Al termine, si torna al dialogo nel presente.
  • Modello “Oggetto Attivatore”: L’interazione con un oggetto nella cornice (un libro, un computer, un artefatto) dà il via a una storia contenuta.
  • Modello “Sequenziale”: La fine di una storia contenuta lancia direttamente la successiva, con brevi intermezzi nella cornice per legare il tutto.

L’importante è che il passaggio sia giustificato narrativamente e non sembri una semplice schermata di caricamento.

Fase 4: La Doppia Risoluzione (Il Gran Finale)

Questo è il passaggio che separa una buona cornice da una memorabile. Devi chiudere entrambi i cicli narrativi.

  • Risoluzione delle Storie Contenute: Ogni avventura, modulo o racconto interno deve avere una sua conclusione soddisfacente.
  • Risoluzione della Storia-Cornice: Questo è il payoff finale. Dopo aver completato tutte le storie interne, cosa succede nella cornice? Il mistero viene risolto? Il nemico viene sconfitto? La recluta si diploma? Non puoi lasciare il pubblico con la storia esterna in sospeso!
  • Il Collegamento Finale: Il modo più elegante per chiudere il cerchio è far sì che la risoluzione della cornice dipenda direttamente da ciò che si è appreso o ottenuto nelle storie interne. La conoscenza, le abilità o gli oggetti raccolti nelle “missioni” devono essere la chiave per vincere la “battaglia finale” nella cornice.

💡 Consiglio da Designer:Il finale della cornice deve sentirsi come una ricompensa per lo sforzo fatto nel completare tutte le storie interne. Deve dare un senso di chiusura e di compimento all’intero viaggio, validando ogni singolo passo compiuto dall’utente.

Errori Comuni da Evitare

Anche gli strumenti più potenti possono essere usati male. Ecco alcune trappole in cui non cadere:

  • La Cornice Dimenticata: Introdurre una cornice all’inizio per poi non tornarci mai più. L’utente si chiederà: “Ma che fine ha fatto quella storia?”.
  • La Cornice Noiosa: La storia-cornice è così debole o irrilevante che l’utente la percepisce solo come un fastidioso ostacolo per arrivare al “vero” contenuto. Deve avere una sua suspense e un suo interesse.
  • Mancanza di Collegamento: Le storie interne sembrano totalmente slegate dalla cornice, rendendo quest’ultima superflua e artificiale. Ci deve essere una ragione tematica o narrativa per cui quelle storie vengono raccontate in quel contesto.
  • Finale Insoddisfacente: Dare una conclusione solo alle storie interne, lasciando la storia-cornice in sospeso. È una delle più grandi fonti di frustrazione per il pubblico.

La Cornice Narrativa è una delle meccaniche della carta “Storytelling” delle Play-Able Cards, il primo mazzo di carte italiano sulle meccaniche di gioco. Il mazzo contiene 133 meccaniche di gioco che puoi utilizzare per progettare esperienze coinvolgenti.

Inizia a Incorniciare le Tue Storie

La Cornice Narrativa è molto più di un semplice trucco letterario. È un framework potente per strutturare l’informazione, creare contesto, generare suspense e costruire mondi più ricchi e coinvolgenti. È lo scheletro narrativo che può sorreggere le esperienze più disparate, dando loro un’anima e un significato più profondi.

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  • Difficile: Prendi un tuo progetto (o anche solo un’idea). Prova a fare un brainstorming: quale cornice narrativa potresti usare per rendere l’esperienza più coesa e interessante? Butta giù una bozza su un foglio.

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Buona narrazione

PS
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